Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 096 È di beneficio pregare per gli altri?

 

D # 96: Pregare per gli altri è di beneficio per loro? Se la risposta è sì, qual è il modo migliore e più efficace per pregare per gli altri – per chi è in un periodo difficile e per chi è in un momento felice – per coloro che amiamo  (chi è ancora qui, come chi ci ha lasciato) e per i nostri “nemici” – quelli che conosciamo e quelli che non conosciamo nella nostra comunità, nel nostro paese e nel nostro mondo – o dovremmo proprio pregare per gli altri?

 

R: Un Corso in Miracoli non ci chiede di pregare per gli altri nel senso consueto, ma piuttosto di liberare i nostri fratelli da tutti i nostri giudizi su di loro, incluso il fatto che pensiamo che essi abbiano bisogno delle nostre preghiere. Ci viene detto che la nostra unica funzione è il perdono: La salvezza del mondo dipende da te che puoi perdonare. Tale è la tua funzione qui.” (L.p.I.186.14:5,6). Allora la preghiera a cui il Corso ci chiama è il perdono “…l’unica preghiera significativa è quella per il perdono, perché coloro che sono stati perdonati hanno tutto. Una volta che il perdono sia stato accettato, la preghiera nel senso usuale diventa totalmente priva di significato. La preghiera per il perdono non è niente più che una richiesta che tu possa essere in grado di riconoscere ciò che hai già. (T.3.V.6:3,4,5). Ciò che abbiamo, assieme a chiunque altro, è l’identità che Dio ci ha dato come Suo Figlio innocente; un’identità che non ha opposti. Riconoscere questa identità in noi e in tutti i nostri fratelli, senza esclusione o distinzione, è la nostra preghiera per loro. Soltanto questo è veramente benefico per loro, così come lo è per noi, e si applica a tutti in ogni situazione.

In definitiva, siccome ogni perdono è rivolto a noi stessi per aver mal percepito, così tutte le preghiere sono per noi stessi: Non dimenticare mai che la preghiera a ogni livello è sempre per te stesso. Se ti unisci con chiunque in preghiera, lo rendi parte di te. Tu sei il nemico, così come tu sei il Cristo. Prima che possa diventare santa, quindi, la preghiera diventa una scelta. Tu non scegli per qualcun altro. Non puoi che scegliere per te stesso. Prega sinceramente per i tuoi nemici, perché lì si trova la tua stessa salvezza. Perdonali per i tuoi peccati, e sarai davvero perdonato.” (Il Canto della Preghiera.1.II.6:1,2,3,4,5,6,7,8).

Il perdono non è solo la nostra sola funzione, ma è il nostro solo bisogno, e questo è vero per tutti. Questa è la preghiera che possiamo offrire ogni volta che pensiamo di vedere qualcuno “bisognoso delle nostre preghiere” o di qualsiasi altra cosa. “Che io conosca questo fratello come conosco me stesso” (T.5.in 3:8). Quando incontriamo qualcuno che pensiamo abbia bisogno delle nostre preghiere, la nostra risposta è dapprima chiedere che la nostra percezione sia corretta così da percepire quella persona veramente, e da poter essere un esempio di chi ha accettato la percezione dello Spirito Santo nella propria mente. In questo modo facciamo appello al potere della mente della persona perché sia proprio lei a scegliere la percezione corretta. Se facciamo pratica con sincerità, arriveremo a conoscere noi stessi e chiunque altro come senza peccato, integro, guarito da ogni mal percezione. Nessuno potrebbe chiedere o aver bisogno di altro.