Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 375 Qual è il significato di “la correzione deve essere introdotta verticalmente dal basso in alto”?

 

D # 375: Qual è il significato di “la correzione deve essere introdotta verticalmente dal basso in alto”? (T.1.VI.3:3)?

 

R: In parecchi punti nel Corso Gesù usa la metafora di una scala per parlare della nostra separazione da Dio e poi del processo di disfare quella separazione. La nostra scelta di separarci da Dio ha dato inizio ad una serie di dinamiche che ci hanno portato giù fino ai piedi della scala, cosa di cui ora facciamo esperienza come se fosse il nostro sé e la nostra vita.

Il nostro ritorno quindi deve iniziare da dove siamo, e poi con la dolce giuda di Gesù risaliamo la scala passo dopo passo fino a raggiungere la cima: “…la salvezza procederà a cambiare il corso di ogni gradino nella discesa verso la separazione, finché tutti i gradini saranno ripercorsi, la scala scomparsa e tutto il sognare del mondo disfatto… Ciò che aspetta in perfetta certezza al di là della salvezza, non ci riguarda. Perché hai appena cominciato a permettere ai tuoi primi passi incerti di essere diretti a risalire la scala che la separazione ti ha condotto a scendere. In questo momento, solo il miracolo ti riguarda. É da qui che dobbiamo cominciare” (T.28.II.12:7; III.1:1,2,3,4).

Così la correzione si focalizza sulla nostra attuale esperienza di corpi in un mondo fisico. Questo è il motivo per cui è necessario essere vigili sul non saltare dei gradini negando i nostri corpi o la nostra esperienza fisica, nel tentativo di balzare dal basso della scala direttamente in cima. Qualsiasi guarigione di cui faremmo esperienza se lo facessimo avrebbe vita corta, perché la colpa soggiacente resterebbe. Il processo di guarigione inizia con le nostre esperienze di individui fisici perché questo è quello che crediamo di essere, altrimenti non avremmo quelle esperienze. “Lo Spirito Santo ti prende dolcemente per mano e ripercorre con te il tuo folle viaggio al di fuori di te stesso, riconducendoti dolcemente alla verità ed alla sicurezza interiori” (T.18.I.8:3).