D #568: La risposta alla #390 dice: "Un Corso in Miracoli insegna che una volta che sembri avere un pensiero di separazione sei fuori dalla Mente di Dio… La Coscienza … e tutto ciò che è basato sulla realtà di un sé… sono fuori dalla Mente di Dio. Sono illusori… pertanto non possono essere contenuti all’interno della Sua realtà né della nostra, come Suo Figlio indifferenziato… " Ho (almeno) due domande:
1) In quanto Figlio indifferenziato io non posso nemmeno sembrare di avere un pensiero di separazione. Quindi chi è questo "io" che sembra avere il pensiero di separazione (sebbene non possa nemmeno avere tale pensiero)?
Verso chi sembra averlo? Sembra significare che il sognatore e il sogno sorgono come una cosa sola, assieme, e in questo il sognatore è parte del sogno stesso ed è lui stesso un’illusione?
E questo è un po’ come dire che siccome il sognatore è un’illusione non esiste, e allora il fatto che egli sogni o che persino sembri sognare è un’illusione? E questo è un po’ come dire che l’illusione stessa non esiste, è un’illusione? E di conseguenza l’affermazione “sia il sognatore che il sogno che include il sognatore” è contraddittoria e pertanto non ha alcun significato: vale a dire che è di per sé un’illusione?
2) Se qualcuno sostiene che qualcosa è un’illusione, allora quel qualcosa non può essere nella Mente di Dio. Così l’ego è un’illusione, non esiste e non è nella Mente di Dio. Così è vero che l’ego è un’illusione. Ma il fatto che sia un’illusione, di per sé non è un’illusione, altrimenti l’ego esisterebbe. Così l’illusione è reale: l’ego non esiste. Così, sebbene l’ego non sia nella Mente di Dio deve essere che l’illusione, essendo vera e così reale, deve essere nella Mente di Dio, in quanto tutto ciò che è vero, e pertanto reale, è nella Mente di Dio.
R: La nostra risposta alle tue domande si basa sulle linee guida presentate da Gesù nell’Introduzione alla chiarificazione dei termini alla fine del manuale: "Questo non è un corso in speculazioni filosofiche, né si preoccupa di una terminologia precisa. Il suo interesse è solamente l’Espiazione, o correzione della percezione. Il perdono è il mezzo dell’Espiazione…. L’ego esigerà molte risposte che questo corso non fornisce. Il corso non riconosce come domande quelle che si presentano come domande a cui è impossibile rispondere" (C.in.1:1,2,3; 4:1,2). Il messaggio del Corso non può essere afferrato attraverso il solo utilizzo del ragionamento logico e non può essere fatto rientrare in categorie che presumono la realtà del tempo e dello spazio. La fonte e il contenuto del Corso trascendono completamente il ragionamento deduttivo. Sebbene il ragionamento logico possa essere un inizio utile e necessario, esso non è in grado di rivelare il contenuto delle parole del Corso che – Gesù afferma – "non sono altro che simboli di simboli" (M.21.1:9). A un certo punto lungo la via è necessario riconoscere l’inutilità di tutte le strutture umane per il raggiungimento degli obiettivi del Corso. Molti mistici, paradossalmente, hanno scritto di un’esperienza che è in ultima analisi ineffabile.
Non c’è sistema concettuale/linguistico che possa adeguatamente esprimere ciò che va al di là della dicotomia soggetto-oggetto: l’immediatezza della pura unità, "una unità, unita come una cosa sola" (T.25.I.7:1). "L’unità è semplicemente l’idea che Dio è. E nel Suo Essere, Egli racchiude tutte le cose. Nessuna mente contiene nulla se non Lui. Noi diciamo ‘Dio è’, e poi smettiamo di parlare, perché in quella conoscenza le parole sono prive di significato" (L.pI.169.5:1,2,3,4).
Sebbene queste affermazioni siano di profondo interesse metafisico il lettore non sarà connesso con il loro contenuto se esse non risuonano con uno stato interiore, per quanto fievole questo possa essere.
Ricorda che il Corso è venuto in risposta alla richiesta di due persone di trovare un modo per relazionarsi con gli altri che andasse oltre l’ostilità e la divisione. Non è giunto come trattato di teologia e metafisica, sebbene le sue argomentazioni siano a un raffinato livello intellettuale.
Tuttavia l’inequivocabile implicazione di molto di ciò che viene affermato nel Corso è che il ragionamento logico è una difesa contro la verità e pertanto può costituire un’interferenza.
E questo anche se il Corso sia pieno di “argomentazioni” convincenti e si possa legittimamente obiettare che questa risposta abbia fatto la stessa cosa. Dobbiamo utilizzare le sue parole e la sua logica con uno spirito di umiltà, per andare oltre le parole e la logica. Similmente, Gesù afferma del tempo: "Bisogna sottolineare, tuttavia, che alla fine non è possibile alcun compromesso fra tutto e niente. Il tempo è essenzialmente uno strumento tramite il quale è possibile rinunciare ad ogni compromesso in questo senso. Sembra solo venire abolito per gradi, perché il tempo stesso implica intervalli che non esistono" (T.2.VII.5:10,11,12). Tutti gli studenti sono consapevoli che gli esercizi nella parte I del libro degli esercizi si basano profondamente sul tempo scandito dall’orologio, ma solo come parte del programma di Gesù di capovolgere il pensiero, non perché il tempo sia reale. Questo addestramento porta al ripristino nella nostra mente di uno stato di completa astrazione, "la condizione naturale della mente" (L.pI.161.2:1).
E, per finire, Gesù regna all’interno, proteggendoci dal danneggiare ancora di più noi stessi e ricordandoci: "Sei ancora convinto che la tua comprensione sia un potente contributo alla verità e che la renda ciò che è. Tuttavia abbiamo sottolineato che non hai bisogno di comprendere nulla". (T.18.IV.7:5,6).