Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 365 Qual è il ruolo dell’ego in un bambino che ha subito abusi?

 

D # 365: Qual è il ruolo dell’ego di un bambino/una bambina quando lui/lei vengono torturati e/o abusati da un adulto?

 

R: Prima di tutto deve essere riconosciuta la differenza tra la mente ed il cervello. Il cervello si sviluppa, ma la mente no. Possiamo dire che la mente è sempre “matura” e il complesso corpo-cervello è parte della strategia difensiva dell’ego. In questo senso può essere fuorviante parlare di “ego di un bambino”. Se la mente decisionale (al di fuori del tempo e dello spazio) sceglie di identificarsi con l’ego, starà cercando di mantenere reale la separazione, ma di proiettare il peccato, la colpa e la paura ad essa associati. La sua strategia è incentrata sullo spostare la battaglia che percepisce tra Dio e se stessa dalla mente a specifiche situazioni in un mondo esterno, il che è il suo motivo primo per avere un mondo. L’obiettivo dell’ego è mantenere la vittimizzazione fuori dalla mente, così da non doversi trovare a confronto con il fatto che è il carnefice e peccatore originario. (Tutto ciò è illusorio, ovviamente, ma noi non lo abbiamo ancora accettato). Una forma specifica che questo può assumere è il rendere un bambino vittima di un adulto. In tal caso la mente decisionale scinde la sua identità di mente ed assume l’identità di un bambino innocente in relazione con un adulto abusante. In questo modo l’ego raggiunge il suo obiettivo di innocenza, mentre il peccato e la colpa vengono chiaramente visti all’esterno.

Un'altra motivazione dell’ego per un copione contenente tortura e/o abuso di un bambino è fornire un mezzo per espiare il “peccato” di attaccare l’amore. L’ego ha convinto il Figlio che la punizione di Dio è inevitabile, ma che l’ira di Dio potrebbe essere domata se il Figlio soffrisse nell’identità che ha rubato.

E’ essenziale comprendere che questo non significa che il bambino sia responsabile del comportamento dell’adulto, o che il bambino, in quanto tale, lo “abbia chiesto”. Questo non è affatto ciò che insegna Un corso in miracoli. Ciò deve essere visto dalla prospettiva della mente al di fuori del tempo e dello spazio, non del cervello o dell’esistenza fisica. Nulla del mondo è come sembra essere, ma noi ci siamo staccati dalla parte della nostra mente che è consapevole delle dinamiche dell’ego che sono responsabili di questa consapevolezza limitata. Il Corso è lo strumento che usiamo per ripristinare nella nostra consapevolezza il potere della nostra mente di scegliere il sistema di pensiero dell’ego o quello dello Spirito Santo.