Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

Che cosa è "UN CORSO IN MIRACOLI"
di Patrizia Terreno

Un Corso in Miracoli è una raccolta di tre libri ricevuti da Helen Schucman mediante un processo di dettatura interiore, pubblicati in un unico volume.

La professoressa Helen Schucman, psicologa e docente alla Columbia University di New York, per molti anni udì interiormente una voce che fin dall’inizio attribuì a Gesù. Mentre inizialmente questa voce dialogava con lei in modo alquanto informale, solo dal 21 ottobre 1965 iniziò a dettarle i tre libri del Corso in modo sistematico, e continuò a farlo per un periodo di 7 anni, fino al 1972. Per essere più precisi, il primo libro le è stato dettato dal 21 ottobre 1965 al 10 ottobre 1968, il secondo libro dal 26 maggio 1969 al 18 febbraio 1971, e il terzo libro dal 12 aprile 1972 ad un giorno imprecisato della metà di settembre 1972.

Tutto il processo si è sviluppato dopo un’esperienza di perdono avvenuta qualche mese prima, nel giugno del 1965, che coinvolse sia Helen sia il professor William (Bill) Thetford, anche lui psicologo nonché Capo del dipartimento di psicologia della stessa Università. Helen e Bill erano stretti collaboratori e amici, anche se il loro rapporto a volte mostrava difficoltà e frizioni.

L’episodio, molto celebre fra gli studenti del Corso, consiste in un’importante modifica di percezione avvenuta nella mente di Bill, cui Helen aderì senza condizioni. Questa comunione profonda nella mente dei due psicologi produsse dei risultati sorprendenti nella vita interiore di Helen: una significativa intensificazione dell’esperienza onirica, sbalorditivi ricordi del passato, un aumento considerevole delle visioni, e infine – dopo circa quattro mesi – l’esperienza più sconcertante di tutte, l’inizio della dettatura settennale di un testo inaspettatamente articolato, coerente e profondo.

Fin dall’inizio, e per tutto il periodo della dettatura, Bill appoggiò e sostenne Helen mentre portava a compimento un’impresa che entrambi trovavano ben difficile da comprendere e definire e che per lei era non solo stupefacente, ma anche alquanto destabilizzante.

Al termine dei sette anni tutto il materiale ricevuto da Helen venne rivisto e sistematizzato, utilizzando sempre – come metodo di verifica – il dialogo che Helen continuò mantenere con la voce interiore fino alla sua morte, avvenuta nel febbraio del 1982. A questa fase di revisione partecipò anche il dr. Kenneth Wapnick, all’epoca un giovane psicologo clinico newyorkese, che nel frattempo era entrato in contatto con Helen e Bill. Da quel momento Kenneth – considerato da Helen suo erede spirituale – è diventato il portavoce ufficiale del Corso e in breve ne è anche divenuto l’insegnante più autorevole. Ha dedicato la sua vita allo studio e alla facilitazione della teoria del Corso, e a dimostrarne l’applicazione. I tributi che sono stati pubblicati in occasione della sua morte avvenuta a fine 2013 hanno mostrato come tuttora sia quasi universalmente considerato l’insegnante del Corso più avanzato della nostra epoca e probabilmente ancora per molti anni a venire.

 

Il materiale raccolto alla fine dell’intenso settennio di dettatura e del successivo anno di revisione è dunque formato da tre libri: un testo, un libro di esercizi per studenti ed un manuale per insegnanti. Tutti e tre – insieme ad altri supplementi dettati alcuni anni dopo (nel 1973, 1975 e 1977) in modo analogo a quello in cui è stato dettato il corpus principale – costituiscono un programma di studio di natura spirituale. Si tratta di un percorso di autoapprendimento che si regge in modo totalmente autonomo, perché comprende una teoria compiuta ed esaustiva e un metodo completo di applicazione, e pur presentando delle affinità di contenuto e di linguaggio con molte altre strade spirituali, di fatto è assolutamente unico.

Unico, anche se non l’unico.

La sua unicità è rappresentata dal modo affascinate in cui integra una spiritualità non dualistica (sostiene, infatti, che la molteplicità dell’universo fisico è totalmente illusoria e irreale, e quindi non può avere nulla a che fare con la Creazione di Dio Che è Una, indivisibile e reale), con un raffinato approccio psicologico prettamente dualistico, che descrive in modo estremamente dettagliato l’apparente complessità della nostra esperienza molteplice, solo apparentemente oggettiva e reale. Il Corso sostiene che il mondo nel quale crediamo di vivere non sia fatto di materia ed energia, ma sia uno stato di allucinazione prodotta da un insieme confuso e contorto di idee errate, tutte concatenate fra loro e tutte originate da un’unica idea altrettanto sbagliata, la credenza di essere separati da Dio. Tutte queste idee errate formerebbero nel loro insieme il sistema di pensiero dell’ego, termine con cui il Corso definisce il falso sé che ha dato origine alla percezione illusoria, che include l’enorme apparenza molteplice dalla quale siamo catturati al punto di crederci parte di essa.

Tutte le difficoltà della nostra vita apparentemente reale e oggettiva sarebbero dunque molto meno oggettive e reali di quanto non sembrino, e risalirebbero a questa credenza errata elementare che si trova dentro la nostra mente. Tuttavia ne sarebbe derivata l’apparenza di un mondo di relazioni e di problemi che sembrano molto reali: infatti, nel tentativo di trovare sollievo al terribile senso di colpa e di mancanza conseguente all’errata idea originale di separazione, avremmo imparato a proiettare sugli altri la nostra colpa e a cercare di unirci a loro nel tentativo di risolvere la nostra angosciante solitudine. Questi meccanismi difensivi -nati da una colpa e da una solitudine solamente presunte, perché derivate da un’idea primordiale totalmente errata e inesistente- genererebbero nella nostra mente delle relazioni distruttive ed autodistruttive, capaci di catturarci ulteriormente in crescenti circoli viziosi di colpa e solitudine con risultati molto spesso devastanti.

Grazie alla strada proposta dal Corso possiamo tuttavia prendere coscienza dei nostri pensieri errati, imparando a diventare osservatori della nostra mente e scegliendo consapevolmente di mettere in discussione l’intero sistema di pensiero dell’ego. Nel linguaggio simbolico del Corso questo processo viene definito perdono e ci porta ad ascoltare una diversa Voce dentro la mente, quella dello Spirito Santo. Con l’espressione “Spirito Santo”, il Corso intende quella parte della Santa Trinità – e quindi della realtà – Che dimora anche all’interno della dimensione illusoria della mente. In quanto unico collegamento che noi possiamo sperimentare in questa dimensione inesistente fra la dimensione illusoria stessa e l’Unità reale, lo Spirito Santo può correggere integralmente il sistema di pensiero dell’ego dentro la nostra mente. Ma noi sperimenteremo la Sua correzione soltanto se saremo disposti a esercitare il nostro libero arbitrio aprendo la nostra mente alla Sua correzione.

Seguendo il Suo insegnamento impariamo dunque a perdonare, ossia a renderci conto del fatto che i problemi che attanagliano le nostre vite sono di fatto tutti riconducibili alla nostra angoscia interiore, e che perdonando gli altri ci rendiamo semplicemente conto che essi non hanno veramente distrutto la nostra pace e felicità, dato che siamo stati noi a voler vedere in loro la proiezione della nostra angoscia. Grazie a questo importante ribaltamento della nostra percezione siamo quindi pronti ad assumerci la responsabilità della vera causa della nostra angoscia, la presunta separazione da Dio, e ad accettare la correzione che lo Spirito Santo ha già posto nella nostra mente, definita nel Corso “Espiazione”. Attraverso il perdono non solo liberiamo gli altri da quello che non hanno fatto, ma liberiamo anche noi stessi dalla nostra angoscia interiore e troviamo finalmente un’autentica pace.

L’approccio del Corso ci insegna dunque a ricondurre tutto il mondo fenomenico del molteplice – la forma – a un sostanziale dualismo mentale elementare – il contenuto –, che viene definito con le espressioni “mente sbagliata” e “mente corretta”, rispettivamente dimore dell’ego e dello Spirito Santo. Partendo da tale dualismo, attraverso la sistematica scelta di correggere con un unico pensiero di autentica spiritualità l’unico pensiero sbagliato che si trova all’interno di tutte le multiformi manifestazioni del mondo fenomenico, possiamo arrivare a fare esperienza del riflesso dell’Uno anche all’interno dell’illusione nella quale siamo catturati. Questo è il momento in cui l’ego svanisce e noi raggiungiamo uno stato di pace perfetta e inalterabile: la meta – definita “Mondo Reale” – a cui ci porta il Corso.

Rispetto ad altre strade non dualistiche, il Corso utilizza un linguaggio e una simbologia dualistici in modo tale da permettere allo studente di mettere in discussione la dimensione illusoria e molteplice nella quale è identificato senza ignorarla, anzi utilizzandola come simbolo per compiere il processo di ritorno all’Unità non dualistica che è la nostra vera natura. (Per inciso, quest’uso del linguaggio ne rende a volte difficile la comprensione, e può portare il suo studente a confondere il significato dei termini).

Non è una strada di rinuncia alle illusioni del mondo o di negazione del corpo, ma una strada gentile e graduale - fatta di piccoli passi di perdono sempre uguali- all’interno delle illusioni del mondo, basata su un approccio amorevole e non giudicante nei confronti del corpo e del mondo.  Piccoli passi che mettono in discussione l’oggettività del molteplice mentre continuiamo a viverla, riconducendola dapprima a una semplice scelta dualistica da compiere in modo sistematico e graduale, e infine all’unità.

È una strada che accoglie lo studente all’inizio del suo viaggio spirituale (non a caso lo studente viene spesso chiamato “bambino mio”) e lo accompagna dolcemente fino alla piena maturità spirituale. Una strada veramente amorevole e compassionevole, che dimostra pagina dopo pagina la sua vera fonte: un principio d’amore che - pur essendo apparso in questo mondo – non è di questo mondo. Verrebbe spontaneo attribuirne la paternità al Gesù storico. Tuttavia, data l’insistenza del Corso sull’estrema illusorietà della nostra esperienza sensibile, dovremmo comprendere che il nome di Gesù simboleggia unicamente un’esperienza d’amore. Il vero autore del Corso – peraltro definito semplicemente “Gesù” da Helen, da Bill e da Kenneth – è in sostanza lo stesso principio di amore senza compromessi che era presente nella mente del Gesù storico, un principio con cui è possibile entrare in contatto, come Helen ci ha mirabilmente dimostrato, perché si trova nella mente di tutti noi.

Il Corso è una strada di addestramento graduale della mente per fare di ogni singolo istante un’esperienza crescente di quest’amore assoluto già presente – anche se negato- all’interno della nostra mente, passando dolcemente attraverso e oltre le interferenze distruttive dell’ego, fino a quando esso non diverrà la sola ed unica Realtà che vivremo. 

 

 

Torino, novembre 2017.