Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

TEORIA DI UN CORSO IN MIRACOLI

(adattata dal Glossary-Index di Un corso in miracoli, quarta edizione)

Kenneth Wapnick, Ph.D.

 

Un corso in miracoli fa distinzione tra due mondi: quello di Dio e quello dell’ego, conoscenza e percezione, verità ed illusione. Parlando in senso stretto, ogni aspetto del mondo della percezione post-separazione riflette l’ego. Tuttavia il Corso suddivide ulteriormente il mondo della percezione in mente sbagliata e mente corretta. All’interno di questa struttura il Corso usa quasi sempre il termine “ego” per denotare la mente sbagliata, mentre la mente corretta è il dominio dello Spirito Santo, Che insegna il perdono come correzione dell’ego. Così possiamo parlare di tre sistemi di pensiero: la Mente Una, che appartiene alla conoscenza, e la mente sbagliatae la mente corretta che riflettono il mondo della percezione. La nostra discussione seguirà questa visione tripartita della mente.

 

 

 

La tabella di cui sopra riassume la descrizione che il Corso fa della mente. Dovrebbe essere esaminata in congiunzione con i seguenti riferimenti del Corso che affrontano la relazione tra spirito e mente, spirito ed ego ed i tre livelli della mente:

T-1.V.5

T-3.IV.2-6

T-4.I.2-3

T-7.IX.1-4

L-pI.96.3-5

C-1

Un corso in miracoli è quindi scritto su due livelli, che riflettono due divisioni di base. Il primo livello presenta la differenza tra la Mente Una e la mente separata, mentre il secondo mette a confronto, all’interno della mente separata, la mente corretta e quella sbagliata. In questo primo livello, per esempio, il mondo ed il corpo sono illusioni fatte dall’ego, e quindi diventano il simbolo della separazione. Il secondo livello si relaziona a questo mondo dove crediamo di essere. Qui il mondo ed il corpo sono neutrali e possono servire uno dei due propositi: per la mente sbagliata dell’ego essi sono strumenti per rinforzare la separazione; per la mente corretta sono strumenti di insegnamento dello Spirito Santo attraverso i quali impariamo le Sue lezioni di perdono. A questo livello le illusioni si riferiscono all’errata percezione dell’ego, vedendo ad esempio l’attacco anziché una richiesta di amore, il peccato invece dell’errore.

Così il Corso si focalizza sui nostri pensieri, non sulle loro manifestazioni esterne che sono in realtà proiezioni di questi pensieri. Come esso dice: “Questo è un corso sulla causa e non sull’ef-fetto”(T.21.VII.7:8). Veniamo portati a non cercare di cambiare il mondo (effetto), ma a cambiare la nostra mente (causa) riguardo al mondo (T-21.In.1:7). Quando la lezione 193 afferma: “Perdonerò, e questo scomparirà” (L-pI.193.13:3), intende che la nostra percezione del problema e di qualsiasi dolore che viene da questa percezione scompare, non necessariamente l’espressione fisica del problema. Per esempio, se la pioggia minaccia dei programmi pianificati e porta contrarietà o disappunto, non dovremmo pregare per avere il sole, ma piuttosto per avere aiuto nel guardare il tempo inclemente come un’opportunità che abbiamo scelto per imparare una lezione di perdono che lo Spirito Santo ci può insegnare. Questo non significa negare che l’ego può fare o influenzare il mondo fisico. Tuttavia, siccome questo mondo fisico è di per sé illusorio, un risultato dei nostri pensieri, l’enfasi del Corso è sulla correzione di questi pensieri errati o che creano in maniera errata, i quali sono sempre la vera fonte di qualsiasi problema. Questa correzione permette allora all’Amore dello Spirito Santo di dirigere il nostro comportamento nel mondo.

 

Mente Una

La Mente Una di Cristo è il mondo del Cielo o conoscenza: il mondo prima della separazione dello spirito, dell’amore, della verità, dell’eternità e della realtà dove l’unità della creazione di Dio – la somma di tutti i Suoi Pensieri – è intatta. E’ lo stato naturale della diretta comunicazione con Dio e la Sua creazione che esisteva prima che la mente del Figlio di Dio pensasse alla separazione. In questo stato viene mantenuta la perfetta unità della Trinità.

La Trinità consiste di: 1) Dio, il Padre; 2) Suo FiglioCristo, il nostro vero ; e 3) lo Spirito Santo, la Voce che parla per Dio. Le nostre creazioni sono incluse nella Seconda Persona della Trinità e sono le estensioni del nostro Sé, o spirito. La Seconda Persona della Trinità non è identificata esclusivamente c on Gesù, che è parte del Cristo come lo siamo tutti noi.

Mente sbagliata

L’ego consiste di tre concetti fondamentali: il peccato: il credere che ci siamo separati da Dio; la colpa: l’esperienza d’aver peccato, d’aver fatto qualcosa di sbagliato che emana dal nostro credere i aver attaccato Dio usurpando il Suo ruolo di Causa Prima, facendo di noi la nostra prima causa; e la paura: l’emozione che inevitabilmente segue alla colpa, poiché viene dal nostro credere nel peccato e si basa sul nostro pensiero che meritiamo d’essere puniti dal dio di vendetta inventato dall’ego.

Per assicurare la propria sopravvivenza, l’ego attrae continuamente a sé la colpa, poiché la colpa prova la realtà del peccato ed è il peccato che da nascita all’ego. Una volta che ha stabilito che la colpa è reale, l’ego insegna di non accostarci mai ad essa né tantomeno di guardarla, poiché dice che o saremo distrutti da un dio arrabbiato e vendicativo – un dio fatto dall’ego, di fatto, per soddisfare il suo scopo – che intende punirci per il nostro peccato contro di lui, oppure saremo annientati nell’oblio della nostra nullità. Questa paura mantiene intatte la colpa e il peccato, perché se non li vediamo come decisione nella nostra mente non potremo mai cambiare la nostra credenza in essi

Lasciati con quest’ansia e questo terrore portato dalla paura di Dio, possiamo solo fare ricorso all’ego per avere aiuto, dal momento che Dio è diventato il nostro nemico. Il piano di salvezza dell’ego dalla colpa è in due parti: la prima è la negazione, dove spingiamo la colpa fuori dalla nostra consapevolezza, sperando che non vedendo il problema esso non ci sarà, La seconda parte consiste nel proiettare la colpa, dopo che l’abbiamo negata, su un altro, sperando magicamente di esserne liberati ponendola inconsciamente al di fuori di noi.

La proiezione ha due forme principali: le relazioni di odio speciale e di amore speciale. Nelle relazioni di odio speciale l’odio che abbiamo verso di noi e la colpa vengono trasferiti sugli altri, rendendoli responsabili della miseria che proviamo, La nostra rabbia, o attacco, tentano di giustificare la proiezione, rinforzando la colpa negli altri per i peccati che noi abbiamo proiettato. Le relazioni di amore speciale hanno lo stesso obiettivo di proiettare la colpa, sebbene la forma differisca enormemente. La nostra colpa insegna che siamo vuoti, irrealizzati, incompleti e bisognosi, tutti aspetti del principio di scarsità. Credendo che questa mancanza non potrà mai essere corretta, cerchiamo fuori di noi le persone che possono completarci. L’amore speciale, così, assume questa forma: ho certi bisogni speciali che Dio non può soddisfare, ma tu, che sei una persona con attributi speciali, puoi soddisfarli per me. Quando lo fai io ti amo. Quando non lo fai il mio amore si trasforma in odio.

Il mondo dell’ego diventa diviso in nemici (odio speciale) o salvatori-idoli (amore speciale), e la vera Identità di Cristo negli altri viene oscurata. Il giudizio, che si basa sempre sul passato anziché sull’accettazione nel presente, è il principio guida dell’ego. Attraverso le relazioni speciali l’ego sostiene la propria esistenza mantenendo la colpa, poiché l’usare gli altri per incontrare i propri bisogni costituisce un attacco, e qualsiasi forma di attacco rinforza la colpa. Questo mette in moto il ciclo colpa-attacco, dove più grande è la colpa, più grande diventa il bisogno di proiettarla attaccando gli altri tramite le nostre relazioni speciali, che semplicemente aggiungono altra colpa aumentando così il bisogno di proiettarla.

La mente sbagliata dell’ego è un sogno di separazione, che si esprime più chiaramente nel mondo fisico che è stato fatto come un “attacco a Dio” (L.pII.3..2:1). L’esistenza del corpo è di malattia, sofferenza e morte, che testimonia l’apparente realtà del corpo come opposto allo spirito che non può mai soffrire dolore o morire. La crocifissione è per il Corpo il simbolo dell’ego, poiché rappresenta il credere nell’attacco e nel sacrificio, dove la conquista di uno dipende dalla perdita di un altro. Tutti gli aspetti del mondo separato sono illusioni, dal momento che ciò che è di Dio non può mai essere separato da Lui e pertanto ciò che sembra separato da Dio non può essere reale.

Questo viene espresso dal principio del Corso “le idee non lasciano la loro fonte”: noi siamo un’Idea (o Pensiero) nella Mente di Dio che non ha mai lasciato la sua Fonte.

 

Mente corretta

Lo Spirito Santo è la risposta di Dio alla separazione, e viene chiamata Espiazione il Suo piano di disfare l’ego. Un corso in miracoli impiega molti termini che riflettono il piano dello Spirito Santo ed ognuno di essi è un sinonimo virtuale dell’altro. Essi includono il miracolo, il perdono, la salvezza, la guarigione, il mondo reale, la vera percezione, la visione, il volto di Cristo, la ragione, la giustizia, l’istante santo, la relazione santa, la funzione, il sogno felice, la Seconda Venuta, la Parola di Dio, il Giudizio Universale (Finale), la resurrezione, la redenzione, la correzione, il risveglio ed il disfacimento.

Questi termini, che appartengono al mondo separato della percezione, si riferiscono al processo (il miracolo) che corregge le nostre mal percezioni, spostandoci dall’ascolto della voce dell’ego, di peccato, colpa paura, alla Voce di perdono dello Spirito Santo. In questo modo le relazioni speciali o non sante diventano sante. Senza queste relazioni non avremmo modo di essere liberati dalla colpa che l’ego ci ha insegnato a sotterrare attraverso la negazione ed a mantenere attraverso la proiezione. Lo Spirito Santo capovolge i piani dell’ego cambiando lo scopo della proiezione in una opportunità di vedere in un altro modo questa colpa che neghiamo, riportandola dunque di nuovo dentro di noi, il che ci permette alla fine di cambiare la nostra mente al riguardo.

Mentre la pratica del perdono, o disfacimento della colpa, viene normalmente sperimentato come complesso ed a lungo termine, può essere essenzialmente compreso come un processo a tre fasi (vedi ad esempio T-5.VII.6; L-pI.23.5; L-pI.70.1-4; L-pI.196.7-11). Il primo passo capovolge la proiezione poiché ci rendiamo conto che la colpa non è in un altro ma in noi stessi. Secondo, ora che la colpa è stata portata alla nostra attenzione e riconosciamo che la sua fonte è in noi, disfiamo questa decisione scegliendo di vederci come i Figli di Dio senza colpa anziché i figli colpevoli dell’ego. Questi due passi sono nostra responsabilità; il passo finale è dello Spirito Santo, il Quale è ora in grado di prendere la colpa che gli abbiamo affidato e ci consente di guardarla con il Suo Amore al nostro fianco e così senza giudizio né colpa. Questo guardare senza giudizio, con un sorriso gentile, è il significato del perdono. Usando il Libro degli esercizi come nostra guida, ci alleniamo col tempo ad ascoltare la Voce dello Spirito Santo, imparando che ogni cosa è un’opportunità per imparare il perdono (L-pI.193).

I riferimenti riportati col titolo di periodi di instabilità e portare l’oscurità (le illusioni) alla luce (verità), insieme alla lezione 284 del libro degli esercizi, ben illustrano questo processo-aspetto di perdono. Essi riflettono la difficoltà quasi inevitabile che emerge quando si inizia a prendere seriamente le lezioni dello Spirito Santo, e ci permette di portare in superficie nella nostra coscienza la colpa negata profondamente.

Quando la nostra colpa è finalmente disfatta, poiché la mente corretta ha corretto la mente sbagliata, il ponte verso il mondo reale è completo. Il ricordo di Dio fa capolino all’interno della nostra mente poiché sono state eliminate tutte le interferenze e vediamo il volto di Cristo in tutti. Questo mondo di illusione e separazione finisce nel momento in cui Dio fa l’ultimo passo, giungendo a noi ed elevandoci a Lui. Ripristinati alla Mente Una di Cristo, “siamo a casa dove… [Dio] vuole che siamo” (T-31-VIII.12:8).

 

Queste pagine sono state tradotte e pubblicate con il permesso della Foundation for A Course in Miracles®.