Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 173 Cos’è il pensiero e cos’è il pensare?

 

D # 173: Cos’è il pensiero e cos’è il pensare?


R: In Un corso in miracoli non c’è una definizione di pensiero o pensare. Ci facciamo un’idea del significato di questi termini dal modo in cui vengono usati. Ma è importante tenere in mente che Gesù usa il linguaggio generato dal Figlio nel suo stato separato, che è illusorio. Questi termini e concetti, pertanto, sono di per sé limitati. Gesù è coerente nel significato di ciò che ci insegna, ma non nel suo uso dei termini e delle parole, così talvolta è difficile definire con precisione un significato preciso per uno specifico termine. Il Corso non è inteso, né è presentato, come trattato filosofico o erudito, anche se ovunque in esso ci sono affermazioni teoriche profondamente ricche e persino provocatorie.


Quando usato con la lettera maiuscola, Pensiero si riferisce sempre al contenuto nella Mente di Dio, e quando con la lettera minuscola, pensiero si riferisce sempre al contenuto nella mente del Figlio separato. Gesù talvolta usa il termine idea per esprimere la natura illimitata della nostra vera realtà: “…riconosci, se pur vagamente, che Dio è un’idea, e che così la tua fede in Lui si rafforza con la condivisione. Ciò che trovi difficile accettare è il fatto che, come tuo Padre, tu sei un’idea. E come Lui, puoi darti completamente, interamente senza perdite e solo con profitto” (T.15.VI.4:4,5,6).


Nell’ultimo capitolo del testo, il pensiero concettuale viene identificato come il problema principale, che riflette l’affermazione espressa in precedenza: “La coscienza, il livello della percezione, è stata la prima divisione introdotta nella mente dopo la separazione, facendo della mente un percettore invece che un creatore. La coscienza è correttamente identificata come il dominio dell’ego” (T.3.IV.2:1,2). Nell’ultimo capitolo Gesù afferma che “La salvezza può essere vista come nulla più che la liberazione dai concetti. Non si occupa del contenuto della mente, ma della semplice constatazione che pensa” (T.31.V.14.3,4).


Speriamo che questo sia utile, in qualche modo. Non eravamo del tutto sicuri di quale direzione la tua domanda stesse prendendo, così abbiamo scelto di rispondere in questo modo. Sfortunatamente non c’è una risposta desumibile dal testo.