Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 259 Perché il Corso sembra predire il progresso del mio apprendimento?

 

D # 259: Questa domanda è composta di due parti. La prima inizia da una osservazione. Man mano che procedevo con il libro degli esercizi, ho trovato spesso che la lezione del giorno corrisponde misteriosamente a un bisogno o una preoccupazione che ha appena iniziato a farsi percepire nella mia mente – come se una qualche sottile sincronicità fosse al lavoro tra il dischiudersi del Corso ed il mio cambiamento di stato interiore. (questo è anche accaduto occasionalmente nel leggere il testo). Pensi che questa sia un’esperienza frequente tra gli studenti di Un corso in miracoli? Forse la mia prima domanda porta in qualche modo a rispondere alla seconda, ma la faccio comunque. Nel libro degli esercizi Gesù dice frequentemente al suo studente come sta rispondendo a quel punto particolare. Ad esempio, nella lezione 123 dice: “Siamo grati, oggi… Non c’è alcun pensiero di tornare indietro, né alcuna resistenza implacabile alla verità. Permane qualche titubanza, qualche piccola obiezione ed un po’ di esitazione…” (L.pI.123.1:1,3,4). Ma come fa Gesù a fare tali dichiarazioni generali quando si rivolge a migliaia di individui, ciascuno con il proprio modo di rispondere al Corso e di progredire con esso?

 

R: Rispetto alla prima domanda, occasionalmente abbiamo avuto studenti che hanno riportato esperienze simili al genere che hai descritto tu, ma non abbiamo modo di sapere quanto sia comune questo tipo di esperienza. Molti studenti hanno detto che mentre leggevano certe parti del Corso sentivano che Gesù stava parlando loro in modo molto personale.

Secondo, come sappiamo, la maggior parte di ciò che è scritto nel Corso fu dato specificatamente ad Helen Schucman e a Bill Thetford per il loro personale processo spirituale, e così la formulazione delle parole riflette quel contesto. Gesù stava aiutando Helen, in particolare, nel disfare ciò che era rimasto del suo ego, quindi includeva commenti, osservazioni, rimproveri gentili, direttive empatiche, ecc. che riguardavano il suo processo personale. Allo stesso tempo, tuttavia, si può facilmente comprendere come il Corso rifletta lo schema di avanzamento spirituale più generale che si applica a tutti. Un esempio eccellente di questo è dato dal sei periodi dello sviluppo della fiducia descritti nel manuale per gli insegnanti (M.4.I.A). Questa discussione dello sviluppo della fiducia è intesa darci un senso generale di ciò che accade durante il processo di disfacimento del nostro ego.

Non è sorprendente che tu faccia esperienza del tipo di sincronicità che descrivi. Ricorda che (a) il tempo non è lineare o reale; (b) il contenuto della mente separata non cambia mai: la mente sbagliata è ego al 100% - innumerevoli modi per esprimere l’unico contenuto di separazione e peccato, colpa e paura; la mente corretta è Spirito Santo al 100% - innumerevoli modi di accettare l’Espiazione attraverso il perdono; (c) avendo aderito alla strategia dell’ego di renderci senza mente, non siamo consapevoli della dimensione totale del contenuto o delle dinamiche della nostra mente. E di certo non siamo consapevoli del pieno contenuto di ogni lezione che Gesù ci dà.

Così, ciò di cui facciamo effettivamente esperienza è quasi sempre solo una minuscola porzione di ciò che sta accadendo nella nostra mente, ed è quasi sempre in una forma definita, anziché nella sua natura astratta naturale – la punta dell’iceberg, per cambiare metafora. Per semplificare, come fa Gesù, c’è “un solo problema, una sola soluzione” (L.pI.80.3:5); e noi stiamo chiedendo amore o estendendo amore. Pertanto la nostra prontezza e apertura ad imparare da Gesù riflette la richiesta di amore nella nostra mente, alla quale è già stata data risposta.

Facciamo esperienza di questo processo come qualcosa di nuovo che sta accadendo mentre leggiamo le parole del libro degli esercizi, quando tutto quello che c’è è la decisione della nostra mente di smettere di bloccare la verità che sta sempre lì. E’ un incontro perfetto, si potrebbe dire, tra la nostra richiesta di amore e la risposta a quella richiesta, sperimentata nel solo modo intelligibile per noi in quel momento. E’ un processo che accade nella nostra mente fuori dal tempo e dallo spazio, ma a causa del fatto che siamo ancora identificati con un corpo che sembra esistere nel tempo e nello spazio, quello è il modo in cui ne faremo esperienza. Gesù non sapeva “in anticipo” come i suoi studenti avrebbero risposto e a cosa sarebbero stati pronti in un dato momento. Pensare in questo modo significa rendere reale il tempo. Si fa esperienza del processo nel tempo, perché questa è la sola forma in cui noi (la parte della nostra mente che decide) possiamo accettare la verità su di noi. Siamo ancora troppo investiti nella nostra identità di esseri separati e speciali, e troppo spaventati, per andarvi oltre. Questo è piuttosto normale, e man mano che continueremo a praticare il perdono saremo sempre più attratti dall’amore che ha ispirato le parole del Corso che sono così significative per noi.