Secondo gli insegnamenti di Kenneth Wapnick

D 269 In che modo gli animali domestici ritornano a Dio?

 

D # 269: In riferimento alla domanda 134 sugli animali domestici che fanno parte della Figliolanza, poiché gli animali domestici, indipendentemente dalla forma che prendono, sono incapaci di ragione, come ritornano all'Unità di Dio? Siamo noi i responsabili del loro ritorno?

 

R: La domanda che poni ha un senso per noi poiché ci auto identifichiamo con il corpo. Ma è basata su una premessa sbagliata, cioè che è il cervello nel corpo che capisce, ragiona e decide. È la mente collettiva — della quale la nostra mente individuale è un frammento — fuori dal tempo e dallo spazio a proiettare i personaggi che ciascuno di noi identifica nel sogno come se stesso nel mondo. E la stessa mente proietta i personaggi degli animali così come quelli dei vegetali, delle rocce, ecc.

Un'analogia può aiutare. Quando guardi un film, guardi ogni singola singolo fotogramma (di fatto una serie di singoli fotogrammi in successione, cosa che crea l'illusione di movimento, tempo e causalità sullo schermo, ma questo è un altro argomento) proiettata dalla pellicola che scorre nel proiettore sullo schermo davanti a te. Ma la tua mente separa i personaggi sullo schermo e generalmente si focalizza su quelli che possono essere visti come umani, e rende reale l’idea di corpi individuali sebbene l'immagine totale dello schermo sia una singola proiezione. Qualsiasi personaggio di animali, o cespugli e alberi, o mobili, o edifici e altre scenografie proiettate sullo schermo in realtà non sono diversi dai personaggi che identifichi come umani. Sono tutte semplicemente ombre di colori e forme mutevoli, formate dalla pellicola che blocca la luce che si estende dal proiettore, producendo sullo schermo motivi diversi che interpreti come reali. È l'interpretazione che dai alla tua percezione di quelle immagini a dare loro il significato che hanno per te.

Se vuoi fare un qualsiasi cambiamento ai personaggi che sono proiettati sullo schermo, il processo è sempre lo stesso. Nessuno dei personaggi apparentemente separati sullo schermo ha un qualsiasi potere maggiore o minore di qualsiasi altro di effettuare cambiamenti sullo schermo. Tutti sono l'effetto di ciò che è deciso dall'operatore nella cabina di proiezione — è là che si trova il potere di decidere ciò che sarà visto sullo schermo. Se sei l'operatore nella cabina, puoi decidere per una pellicola diversa, o puoi decidere che non sei più interessato alle proiezioni sullo schermo e vuoi ritornare alla tua vita fuori dal cinema.

Ora non fa alcuna differenza con quale personaggio dello schermo puoi esserti identificato — l'immagine di un umano, o di un cane, o perfino di una roccia. Quando ritiri la tua attenzione dallo schermo per riportarla alla pellicola ed al proiettore, ti rendi conto che si tratta di un’unica proiezione. E tutti i personaggi che sembravano separati e vivi sullo schermo scompaiono semplicemente nella luce quando non sono più proiettati. L'equivalenza di tutte le forme proiettate nel mondo è riflessa nell'osservazione di Gesù: “Com'è santo il più piccolo granello di sabbia, quando viene riconosciuto come parte dell'immagine completa del Figlio di Dio!" (T.28.IV.9:4).

Ora ci sono certamente dei limiti in questa analogia, ma il punto è che non viene presa alcuna decisione dai personaggi sullo schermo del mondo nel quale vediamo noi stessi — né dagli umani, né dagli animali, né dalle piante, né dai minerali. Pensare di essere qui sullo schermo piuttosto che indietro nella mente è semplicemente una trappola che tendiamo a noi stessi per convincerci che la separazione è reale. Ma la mente, quando non vuole più proiettare le ombre della colpa sullo schermo del mondo, può ritirare le proiezioni e permettere semplicemente alla luce che è sempre stata presente nella mente di estendersi. E questo è il ritorno all'Unità. E dal momento che le menti sono unite, quando prendiamo tale decisione per noi stessi lo facciamo per l'intera Figliolanza (T.14.III.9:3,4,5). E ci si rende conto che in verità nessuno di noi è mai partito, e quindi il ritorno non è mai stato realmente necessario.

Per ulteriori discussioni su cervello-mente, animali e scelta, guarda anche le domande 117 e 211.